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Ondivaghiamo

I nostri studenti al Museo della tecnica elettrica di Pavia e alla mostra interattiva “Ondivaghiamo”.

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La classe 2BS alMuseo della Scienza e della Tecnica Elettrica di Pavia

Ieri, lunedì 3 Febbraio, ci siamo recati al Museo della Scienza e della Tecnica Elettrica di Pavia.

Siamo stati accolti da un professore universitario che ci ha spiegato il funzionamento di alcuni macchinari quali la Bobina di Tesla e la Gabbia di Faraday.
Dopodiché, una volta allestita la sala dove avremmo partecipato alla lezione di fisica del progetto “Ondivaghiamo”, abbiamo preso posto.
La lezione si é articolata attorno all’argomento delle onde meccaniche, integrato da filmati ed esperimenti ai quali noi studenti abbiamo preso parte.

Questa la sintesi degli studenti. Di seguito, la galleria fotografica.
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In visita alla Casa del Giovane

La classe 5ASPP sta svolgendo proprio ora una interessante visita alla Casa del Giovane di Pavia. Gli studenti ci informano in diretta, attraverso vari canali social, sulla loro esperienza:

Don Alessandro spiega l'organizzazione della comunità

Don Alessandro Comini spiega agli studenti come è organizzata la comunità. In seguito, gli studenti visitano gli spazi per le attività artigianali e in particolare la segheria.

Home » In visita alla Casa del Giovane » Viaggi » Casa del Giovane
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Queste le frasi che hanno colpito maggiormente i nostri studenti:

Non ci si deve mai abituare al dolore perché non e’ mai giusto e sensato. (Dott. Andrea Violetto psicologo)

Non basta studiare ma bisogna stare in mezzo al dolore e alle situazioni per capire.

Fare l’educatore non è un lavoro, non lo si fa per soldi ma perché fa stare bene.

Fare l’educatore è un’arte.

La più grande sfida che abbiamo davanti è non lasciare indietro nessuno.

Bisogna essere curiosi.

Nel rapporto educativo se ci poniamo davanti al ragazzo come educatore e non come persona perdiamo di credibilità.

Se si vuole lavorare bene su gli altri, bisogna prima lavorare su se stessi

Ogni persona ha una sua straordinarietà.
Fare bene l’educatore è prendere la propria esperienza e utilizzarla nel proprio lavoro.

Anche la storia più banale ha qualcosa di straordinario.

Bisogna leggere. I libri sono solo parole e servono a trovare le proprie emozioni: non distraggono come la musica che è rumore e veloce né come le immagini dei film che scorrono.

Chi salva una vita salva se stesso (Schindler’s list).

Viviamo in un mondo che è basato sulla produttività e il sociale viene tagliato.

Chiedere aiuto è un segno di forza e non di debolezza.

Sbagliare non è brutto ma è il cuore del processo educativo perché se hai capito di aver sbagliato vuol dire che hai riflettuto.

Non si chiede aiuto perché si pensa che ciò che siamo lo decidono quelli che ci giudicano. Tu non sei i voti, tu sei tu!

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