Oggetto: DECRETO LEGGE SCUOLA - La scheda di Uil Scuola. |
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Data: 20/12/2019, 21:43 |
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DECRETO LEGGE SCUOLA
Qui di seguito il lancio dell’agenzia Ansa e la dichiarazione di Pino Turi.
In allegato a scheda di dettaglio del decreto.
++ Dl scuola: Senato approva, è legge ++
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - Il decreto scuola e' stato approvato in via definitiva: il provvedimento ha avuto l'ok del Senato con il voto di fiducia chiesto dal governo, con 160 voti favorevoli,
121 contrari e nessuna astensione. Il decreto, che fu approvato in prima lettura dalla Camera il 3 dicembre scorso, prevede norme per il reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti. Diventera' legge con la pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale.(ANSA).
DL SCUOLA |Turi: ok su reclutamento ma manca visione strategica.
Bisogna tornare alla contrattazione strumento flessibile e capace di innovazione.
La scuola deve essere fuori dalla competizione politica, svincolata dagli equilibri delle maggioranze di turno.
Le 24 mila immissioni in ruolo a settembre danno una prima risposta in termini di reclutamento – afferma il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi - ma manca una visione strategica.
Dare risposte alle emergenze è senz’altro buona cosa – ribadisce Turi - ma occorre un’altra velocità per risolvere le problematiche di gestione del lavoro quotidiano.
L’azione legislativa deve disegnare il quadro di riferimento e lasciare alla contrattazione le possibilità di intervento. La rigidità della macchina burocratica aveva già registrato il suo limite nelle precedenti legislature. In questa si è aggravata sino a sfiorare l’immobilismo di gestione.
Non avere un canale chiaro di acquisizione dell’abilitazione, non avere sedi di garanzia della libertà di insegnamento – mette in evidenza il segretario Uil Scuola - sono solo alcune delle questioni che, se non troveranno rapida risposta, avranno ricadute negative su tutto il sistema.
E’ arrivata l’ora di ‘ritornare al futuro’: tornare alla contrattazione, strumento flessibile e capace di innovazione, in cui il governo ha possibilità di scelta e gestione, lasciando al Parlamento le leggi di natura strategica. La scuola deve restare fuori dalla competizione politica e tornare ad essere l’istituzione della Repubblica, svincolata dai condizionamenti delle maggioranze di turno.