Navigazione veloce

“La Provincia Pavese”, 17 aprile 2014

Scambio di storie e cultura tra Voghera e l’Olanda

VOGHERA. Sono arrivati dall’Olanda a Voghera per parlare di sostenibilità: si tratta dei 19 ragazzi dello “Steldelij Gymnasium” di Leiden che, accompagnati dai docenti Anne Reichart e Kees van Welzen,…

immagine commemorativa dello scambio

VOGHERA. Sono arrivati dall’Olanda a Voghera per parlare di sostenibilità: si tratta dei 19 ragazzi dello “Steldelij Gymnasium” di Leiden che, accompagnati dai docenti Anne Reichart e Kees van Welzen, hanno trascorso una settimana in compagnia degli studenti della 3As del liceo Galilei, coetanei che avevano già conosciuto a febbraio quando erano volati nel Nord Europa. Un progetto, questo, che all’istituto di via Foscolo viene riproposto ormai da diciotto anni e che si rivela sempre un gran successo consentendo a due culture diverse di interagire e di conoscersi più a fondo. A confermarlo gli stessi ragazzi: «È stata- ha commentato Francesca Poggi– una delle esperienze migliori mai fatte, durante la quale si è creato un bellissimo rapporto con i nostri coetanei olandesi svolgendo nel frattempo un programma delle visite (che dato il tema del progetto hanno incluso la sede piacentina di architettura ambientale del Politecnico di Milano, il dipartimento di ingegneria e il Crea di Pavia) molto interessante». «Se inizialmente eravamo un po’ divisi – ha aggiunto Ludovica Bertucci – c’è voluto molto poco perchè ci sciogliessimo: divertendoci tutti insieme tra feste, passeggiate e pomeriggi al parco siamo riusciti a instaurare davvero un bel clima, facilitato dal fatto che comunque ci eravamo già conosciuti in febbraio». Se dal punto di vista umano l’esperienza è stata molto gratificante, però, anche dal punto di vista dell’insegnamento i risultati non sono mancati: «Innanzitutto – hanno detto Giacomo Riva Beatrice Landino – sono stati davvero incredibili i miglioramenti che abbiamo fatto con l’inglese parlandolo quotidianamente per due settimane ma molto bello è stato anche sperimentare nuovi modi di svolgere l’attività didattica: per esempio abbiamo utilizzato emglio e di più le lavagne elettroniche, per non parlare del dibattito che abbiamo messo in piedi ieri mattina nella sala consiliare del Comune».

Serena Simula

Commenti