Navigazione veloce
Liceo "G. Galilei" e sez. classica "S. Grattoni" > Avvisi > Un teatro di pathos, un teatro per riflettere

Un teatro di pathos, un teatro per riflettere

Che cosa hanno in comune Clitemnestra e la cantatrice calva, un pianista e un professore, una pazza e una strega?

C’è un’incapacità di fondo di cui tutti sono vittime incolpevoli: una comunicazione interrotta da un corto circuito. Se Nick Novecento non riesce a scendere dalla nave rassicurante dove è nato e cresciuto e a lasciare quel ventre materno protettivo per iniziare finalmente a vivere, la stessa nave-letteratura inghiotte, come una balena, e impedisce di crescere al professore innamorato che di lettere si nutre anziché di vita vera. Scrive lettere d’amore sospese, rivolte a un destinatario che potrebbe sorriderne, come quelle di Pessoa nella canzone di Vecchioni, o usarle per distruggerlo, come la donna spietata che lo trasformerà in matricida e suicida per amore.

Stanno accanto alla venditrice di pesci e alla topastra che vive di rifiuti e denuncia l’ingiustizia di una civiltà opulenta che soffoca con i propri scarti il diverso salvo poi interdirlo o emarginarlo da sé nelle ‘fogne’ con disprezzo.

Tra loro si aggira, per cercare ‘campo’, la ragazzina cannibale drogata di televisione e di cellulare e la madre-vittima che non ha saputo darle dei valori.

P1040852Li potrete trovare tutti nel melting pot del cimitero di Poggiofiorito, lassù, sulla collina, dove pigri e svogliati becchini consumano il lento scorrere di un tempo immobile nell’attesa di qualcuno che non verrà. Il loro destino, nascosto tra le carte, scandisce i giorni inerti di una cartomante e della sua svagata interlocutrice, fratelli e sorelle di quei Vladimiro ed Estragone, clochard come loro e con la stessa voglia di tirare avanti ancora un giorno, nonostante tutto; magari domani Godot arriva, chissà…

 

Queste solo alcune delle riflessioni e delle emozioni che si possono provare se ci si avvicina alla rappresentazione che anche quest’anno gli allievi P1040887hanno realizzato sotto la guida del regista Bruno Cavanna.

Andata in scena sabato 10 maggio al Teatro Volta di Pavia nell’ambito della rassegna teatrale del teatro Fraschini, lo spettacolo verrà riproposto alla città il 22 maggio alle ore 21 al teatro ‘Adolescere’ di Voghera.

A differenza degli anni passati gli studenti hanno prodotto essi stessi un ‘iper-testo’ drammaturgico dopo aver scelto e drammatizzato testi nati per la prosa e per la poesia messa in musica e averli cuciti tra loro unendo musica e rappresentazione.

Le canzoni fanno infatti da sfondo, prologo e epilogo ad un intreccio che unisce una pluralità di voci: dalla rilettura della tragedia greca, nelle parole che M. Yourcenar fa pronunciare a Clitemnestra ai dialoghi non-sense del teatro dell’assurdo con cui Jonesco definisce l’impossibilità di comprendersi come cifra della società contemporanea.

Il testamento di Tito, di De Andrè, apre l’opera a porci l’interrogativo di che cosa lasciamo a chi verrà dopo di noi; nella chiusura il signor G muore in scena dopo aver trovato i pezzi che aveva a poco a poco perso nell’indifferenza altrui e nella propria inconsapevolezza.

P1040879Rovesciamento e provocazione guidano a ‘scandalizzarci’ in modo ev-angelico per quei poveri che avevano venduto la loro povertà dignitosa per il miraggio di un benessere fittizio e si erano persi anch’essi, come il signor G, i pezzi di ciò che li costituiva come identità e in cui avrebbero dovuto trovare le proprie risorse.

Storie diverse si intrecciano tra loro per incontrarsi tutte alla meta ultima di ogni esistenza e a ciascuno chiedono ragione: le ingiustizie e le violenze, i danni prodotti dall’uomo sull’uomo, le utopie lasciate morire, i propri pezzi persi per strada, la scarsa convinzione con cui ci si è seduti anziché combattere fino in fondo.

Come sempre i ragazzi, nel loro vivere con sincerità e passione le storie che rappresentano, riescono a penetrarci il cuore, farci pensare e anche soffrire, provare orrore per il male, ‘sim-patia’ per i diritti violati, capire il coraggio della coerenza, trovare ciò che la morte può insegnare alla vita, ciò che di sbagliato si può ancora correggere.

“AUTORI” E INTERPRETI (IN ORDINE DI APPARIZIONE):

Alberto Mastromarino, Riccardo Fossati, Francesca Barbieri, Arianna Sturla, Alessandro De Lucia, Federica Marini, Claudia Baschiera, Silvia Bellinzona, Gea Seiberl, Jennifer Barbieri, Maria Vittoria Giaccoboni, Giulia Soffiantini, Beatrice Bartilucci, Giada Veronesi, Eleonora Franzoso, Jacopo Smeraldi, Francesco Oliva, Vittoria Cavanna, Martina Fariseo, Noa Giganti, Irene Rizzoli, Anita Ruzzenenti, Angelica Fascella, Rebecca Ruotolo.

 

Commenti