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“La Provincia Pavese”, 1 novembre 2014

http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2014/11/01/news/leggere-ai-compagni-di-classe-e-cosi-si-riscoprono-i-libri-1.10228888?ref=search

VOGHERA. Qualcuno ha scelto il fantasy evergreen di Tolkien, qualcun altro la fluidità di Baricco, altri ancora le descrizioni di Dostoevskij o l’ironia della Barbery: ognuno degli studenti del liceo Galilei che ieri mattina davanti all’entrata del Grattoni ha preso parte all’iniziativa «Libriamoci» (proposta dal ministero dell’istruzione in occasione della settimana della lettura) ha deciso autonomamente cosa leggere ai propri compagni, dando vita ad una performance variegata e stimolante. Attori e principali fruitori (insieme a qualche passante) dello spettacolo i ragazzi della 1 A e della 1 B classico e quelli della 2 B scientifico, i quali hanno aderito fin da subito con grande entusiasmo alla proposta delle professoresse Scarrione e Bernini: «A far riscuotere all’iniziativa particolare successo- ha raccontato Federica Scarrione- credo sia stato proprio il fatto che la scelta fosse totalmente libera e che quindi ciascuno di loro potesse esprimersi liberamente. La maggior parte dei nostri ragazzi, infatti, ama molto leggere per cui ha accolto con piacere l’idea di farlo davanti a tutti». «Personalmente- ha spiegato Riccardo De Blasi della 1 b classico- ho portato un passo da “Umiliati e offesi” di Dostoevskij: è uno dei miei libri preferiti, di cui amo il ritmo pieno di colpi di scena e le descrizioni vivide. L’ho scelto semplicemente perchè se piace a me è probabile che possa piacere anche ai miei compagni che magari non lo conoscevano: a scuola, infatti, si privilegiano per forza di cose la poesia e la prosa italiana e tanti grandi autori stranieri rimangono sconosciuti agli studenti». Lettrice onnivora anche Carolina Costa, della 1 B, a cui è stata affidata la presentazione della sessione di lettura: «Amando più o meno tutti i generi letterari, trovo che sia stato un incontro molto interessante e anzi credo che dovrebbero proporci più spesso iniziative culturali di questo genere: non solo dedicate alla letteratura ma anche ad altre forme d’arte, coinvolgendoci attivamente in attività diverse da quelle canoniche».

Serena Simula

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