Storia e geografia nel biennio: esperienza laboratoriale (OPPInformazioni, 115 – 2013),
In allegato, la riproduzione in pdf dell’articolo pubblicato da Santina Meriggi in OPPInformazioni, 115 (2013), 30-43.
…Da insegnante di italiano non poteva non venirmi in mente la novella di«Andreuccio». La «caduta» sembrava, infatti, irreversibilmente verso il basso: manuali «bignamizzati», quadri di civiltà ridotti e confusi. Non parliamo della geografia: chi non sa della globalizzazione, del clima, dell’effetto-serra, dei meridiani e dei paralleli? Gli studenti mi guardavano con l’aria di professori prossimi allo sfinimento, forti del loro sapere della scuola media. Approfondire? Impossibile per un insegnante di lettere. E la strada si chiudeva. Meglio gli Egiziani e i Babilonesi, meglio l’elenco degli imperatori romani… Deve essere stato lì che ho cominciato a pensare che da qualche parte — per stare nella metafora della famosa novella — doveva pur esserci una «risalita».
Non sono una storica, ma la più che decennale frequentazione del gruppo Archivi aperti-OPPI Milano mi aveva trasmesso l’idea della valenza profondamente formativa della storia e dell’utilità delle fonti nella ricostruzione dei quadri di insieme…
