In ricordo di Jacopo Dentici
Qui potete vedere il video Jacopo: una scelta di libertà
realizzato da un gruppo di studenti in occasione della posa della pietra d’inciampo:
Il 23 gennaio 2019 è stata posata la pietra d’inciampo (Stolperstein in tedesco) per Jacopo Dentici in Via Don Minzoni 63, davanti alla sezione classica “Severino Grattoni” del Liceo Galilei. Questi blocchetti di pietra, ricoperti di ottone, e con incisi nome e cognome, data di nascita, di deportazione e di morte, sono di solito collocati davanti alle abitazioni delle vittime dei campi di sterminio nazista o, come in questo caso, nei pressi di luoghi per loro significativi. Sarà una delle decine di migliaia di tessere di un mosaico che, in più di venti paesi europei, aiutano a preservare la memoria della deportazione e invitano a non lasciar cadere nell’oblio le vite delle persone che sono vissute in questi luoghi e hanno ancora qualcosa da insegnarci.
E perciò egli è quasi un martire ignoto […] credeva alla libertà e alla giustizia […] come un imperativo d’azione
(Vittorio Enzo Alfieri, Un giovane eroe della Resistenza. Jacopo Dentici, 1966)
Jacopo, nato in Brasile l’11 settembre 1926, ma rientrato nello stesso anno in Italia con la famiglia, abita prima a Milano, poi a Voghera. Frequenta tra il 1936 e il 1943 il “Liceo Ginnasio Grattoni”. Come testimoniano le lettere dell’Opera Nazionale Balilla (ONB), poi rinominata Gioventù Italiana del Littorio (GIL), Jacopo vive nel pieno degli anni del ventennio fascista ed è quindi inserito nelle organizzazioni mirate a educare i più giovani ai valori del regime. Malgrado questo contesto, Jacopo, che appartiene ad una famiglia di solide tradizioni democratiche e antifasciste, dopo l’8 settembre 1943, inizia a partecipare alle azioni dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica), contribuendo alla raccolta di armi, alla distribuzione di stampa clandestina, all’aiuto agli ex-prigionieri anglo-americani; quest’ultima attività vede coinvolta anche la madre Marcella Ferrero, mentre la sorella Ornella, studentessa universitaria, è impegnata nel movimento clandestino “Giustizia e Libertà”. Si iscrive quindi all’Università di Milano, a soli 17 anni, prima alla facoltà di Architettura, poi di Fisica, come testimoniano i suoi quaderni di appunti, mentre continua a svolgere attività a sostegno della Resistenza a fianco di Ferruccio Parri che lo ha conosciuto a Voghera e lo ha voluto nella sua segreteria, al Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà.
Jacopo tra il 1943-44 rifletté a lungo. Poi si decise, e fu una decisione sua e meditata […] Molti fecero come lui a Milano ed in tutta l’Italia combattente […] era la risposta dei giovani […] Essa dette ragione all’insurrezione liberatrice […] quella che permette a buon diritto di parlare di Risorgimento nazionale. (Ferruccio Parri, Per Jacopo Dentici, 1964)
Viene arrestato a Milano il 7 novembre 1944, in Viale Bianca Maria 45. Malgrado le torture nel carcere di San Vittore, non svela i nomi dei suoi compagni ed a gennaio è mandato a Bolzano. Dopo circa due settimane viene trasferito nel campo di Mauthausen, e poi a Gusen, dove muore, come si legge nel registro del campo, il 1°marzo del 1945. Il Liceo Galilei, in occasione di una visita al campo di Mauthausen, ha collocato una targa commemorativa nel “Muro dei Caduti Italiani”. Un video, realizzato da un gruppo di studenti del Grattoni con il contributo della famiglia di Jacopo, in particolare di Lucio Andreani (figlio della sorella Ornella e di Franco Andreani) che ha fornito il materiale conservato dai parenti c o n u n’ i n t e r v i s t a , h a d a t o u l t e r i o r i informazioni riguardo la vita e il ricordo di Jacopo.
Silvia Hoxha (classe 5^A classico)