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Per i 150 anni del Regio Ginnasio

Lo scrittore e giornalista Matteo Colombo avrà il compito di presentare il volume.
Voghera, Castello Visconteo
17 settembre 2012, ore 18.00

invito

Un anno e mezzo dopo la giornata del 30 aprile 2011 dedicata ai festeggiamenti per i 150 anni di vita del Liceo classico vogherese (nato come Regio Ginnasio, divenuto poi Liceo classico intitolato a Severino Grattoni ed oggi sezione classica del Liceo  “Galileo Galilei”), vede finalmente la luce il volume che sintetizza gli aspetti più significativi non solo di quel giorno, ma dell’intero anno dedicato alla celebrazione della ricorrenza.

Il libro, pubblicato dalla CEO nella collana “Conoscere Voghera” grazie al contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera e della Fondazione Cariplo, vuole essere un omaggio alla memoria della comunità vogherese, interessante non solo per chi è legato al Liceo da personali ricordi, ma anche per un pubblico più ampio di lettori.

Suddiviso in quattro parti, il volume presenta nella prima il testo della relazione tenuta dal prof. Giulio Guderzo il 30 aprile 2011 nell’Aula Magna del Liceo, preceduto dall’intervento dell’attuale Dirigente scolastica professoressa Lazzaroni e seguito da quello pronunciato nel 1961 dalla Preside del centenario, professoressa Repanai (a quest’ultima è anche dedicato un affettuoso ricordo del prof. Alberto Milanesi); nella seconda i testi delle conferenze tenute da novembre 2010 a maggio 2011 da ex alunni di diverse generazioni (in ordine cronologico: Virginio Giacomo Bono, Antonio Sacchi, Antonella Besussi, Giuseppe Polimeni e Marta Miola, Pierangelo Lombardi, Silvana Borutti), i cui temi spaziano dalla storia del Liceo classico vogherese,  alla “grande storia”, alla riflessione filosofica (pur non essendo “grattoniana” fa parte del gruppo anche Simona Guioli, Direttrice del Civico Museo di Scienze Naturali “G. Orlandi”, che ha curato, in collaborazione anche con la Casa circondariale di Voghera, il restauro delle interessanti collezioni scientifiche del Liceo); nella terza contributi relativi all’edificio che dal 1933 ospita il Liceo Ginnasio, progettato dall’ingegnere vogherese Eugenio Mollino. L’ultima sezione, infine, è dedicata alla storia del Liceo così come si è potuto ricostruirla, nel corso degli ultimi anni,  attraverso i documenti dell’Archivio: viene proposto in forma più ampia il lavoro realizzato dagli studenti della classe 2^B (a.s. 2010-2011) sul periodo 1848-1861, che è stato presentato nella mattinata del 30 aprile 2011, insieme ad una ricerca su un convittore della metà dell’Ottocento e ad una sintesi della storia del Liceo classico vogherese dalle origini sino al 1989, anno in cui ha perduto la sua autonomia.

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Per i 150 anni del Regio Ginnasio

Lo scrittore e giornalista Matteo Colombo avrà il compito di presentare il volume.
Voghera, Castello Visconteo
17 settembre 2012, ore 18.00

invito

Un anno e mezzo dopo la giornata del 30 aprile 2011 dedicata ai festeggiamenti per i 150 anni di vita del Liceo classico vogherese (nato come Regio Ginnasio, divenuto poi Liceo classico intitolato a Severino Grattoni ed oggi sezione classica del Liceo  “Galileo Galilei”), vede finalmente la luce il volume che sintetizza gli aspetti più significativi non solo di quel giorno, ma dell’intero anno dedicato alla celebrazione della ricorrenza.

Il libro, pubblicato dalla CEO nella collana “Conoscere Voghera” grazie al contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera e della Fondazione Cariplo, vuole essere un omaggio alla memoria della comunità vogherese, interessante non solo per chi è legato al Liceo da personali ricordi, ma anche per un pubblico più ampio di lettori.

Suddiviso in quattro parti, il volume presenta nella prima il testo della relazione tenuta dal prof. Giulio Guderzo il 30 aprile 2011 nell’Aula Magna del Liceo, preceduto dall’intervento dell’attuale Dirigente scolastica professoressa Lazzaroni e seguito da quello pronunciato nel 1961 dalla Preside del centenario, professoressa Repanai (a quest’ultima è anche dedicato un affettuoso ricordo del prof. Alberto Milanesi); nella seconda i testi delle conferenze tenute da novembre 2010 a maggio 2011 da ex alunni di diverse generazioni (in ordine cronologico: Virginio Giacomo Bono, Antonio Sacchi, Antonella Besussi, Giuseppe Polimeni e Marta Miola, Pierangelo Lombardi, Silvana Borutti), i cui temi spaziano dalla storia del Liceo classico vogherese,  alla “grande storia”, alla riflessione filosofica (pur non essendo “grattoniana” fa parte del gruppo anche Simona Guioli, Direttrice del Civico Museo di Scienze Naturali “G. Orlandi”, che ha curato, in collaborazione anche con la Casa circondariale di Voghera, il restauro delle interessanti collezioni scientifiche del Liceo); nella terza contributi relativi all’edificio che dal 1933 ospita il Liceo Ginnasio, progettato dall’ingegnere vogherese Eugenio Mollino. L’ultima sezione, infine, è dedicata alla storia del Liceo così come si è potuto ricostruirla, nel corso degli ultimi anni,  attraverso i documenti dell’Archivio: viene proposto in forma più ampia il lavoro realizzato dagli studenti della classe 2^B (a.s. 2010-2011) sul periodo 1848-1861, che è stato presentato nella mattinata del 30 aprile 2011, insieme ad una ricerca su un convittore della metà dell’Ottocento e ad una sintesi della storia del Liceo classico vogherese dalle origini sino al 1989, anno in cui ha perduto la sua autonomia.

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Banditi e briganti: una conferenza di Enzo Ciconte

Per Milena D’Imperio, vicepresidente e assessore alle politiche scolastiche e all’innovazione tecnologica della Provincia di Pavia, presentare Enzo Ciconte ai giovani è un’occasione preziosa: in questo mondo, in questo tempo, occorrono voci che insegnino ai giovani la fermezza dell’essere attenti, del restare consapevoli. Serve, senza dubbio, un cammino insieme, da comunità, a cui le differenti generazioni contribuiscano con la loro esperienza e con la voglia di fare.
Così Enzo Ciconte esordisce, quasi provocatoriamente, esortandoci a pensarci senza radici, senza affetti. Intuiamo, per contrasto, il valore dell’essere parte di una società e siamo pronti, forse, per arrivare al cuore del suo libro.
Quando si parla di mafia in Italia si ricorre spesso alla contrapposizione nord-sud, alla dialettica Savoia-Borboni, a conflittualità e disagi non latenti, che dovrebbero spiegare l’insorgere di forme associative violente e criminali contro lo stato. Enzo Ciconte contesta questa interpretazione con uno studio sistematico del brigantaggio, delle rivolte contadine e del radicamento della ‘ndrangheta: se si osserva la distribuzione dei comuni in cui si sono registrate rivolte ed episodi di brigantaggio, si può cogliere a colpo d’occhio che questa non coincide con la rete dei centri in cui si hanno evidenze di associazione mafiosa.
L’autore si dedica dunque con passione a smontare il falso mito, secondo lui profondamente ingiusto, del legame tra protesta sociale ed emergere dei boss, alla luce anche di una serie di comportamenti delle associazioni mafiose che hanno dimostrato nel tempo la costante propensione alla speculazione economica, all’accumulo di capitali, alla costruzione di un sistema di potere che cercava di essere il più possibile inserito nella vita dei singoli e nella politica, ben lontano quindi da prospettive di lotta e di conflittualità e tragicamente destinato a ledere il tessuto socio-economico del paese a vantaggio di pochi.
Una prospettiva diversa dalla solita storia sulla mafia; un motivo in più per leggersi con calma il volume.

Banditi e briganti, la copertina del volume

l'aula magna di via don Minzoni e i giovani in ascolto

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Briganti e banditi: presentazione del volume di Enzo Ciconte

Domani 18 novembre 2011, alle ore 10,00 nell’aula magna di via don Minzoni, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, si terrà la presentazione di
Rivolta continua. Storie di banditi e briganti dal 500 al 1870
libro di Enzo Ciconte, edito da Rubbettino

Banditi e briganti, la copertina del volume

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