25 aprile 2020 – 75° anniversario della Liberazione
Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, anche a Voghera le piazze e le vie le cittadine non saranno attraversate dal tradizionale corteo e davanti al Liceo “Grattoni” non verrà deposta la corona in memoria di Jacopo Dentici.
Possiamo condividere il ricordo e la riflessione in modo virtuale, attraverso le parole e le immagini degli scorsi anni e le pagine del sito dedicate alla figura e alla biografia di Jacopo.
“Sarà il primo 25 aprile senza la piazza fisica. Ma la piazza virtuale è destinata a segnare un importante passaggio di testimone: quello a una nuova generazione di liberi, un nuovo popolo di ragazzi e ragazze chiamati a coltivare questa eredità.
E allora non lo ricorderemo solo come il 25 aprile della pandemia,
ma come una data di ricostruzione.”
(Marco Revelli, storico)
2019 | Dal 23 gennaio scorso, con la posa della pietra d’inciampo in memoria di Jacopo Dentici davanti alla nostra scuola, anche Voghera è entrata a far parte di quella mappa della memoria che si estende come una rete in tutta Europa e i cui “nodi” sono appunto le Stolperstein, ideate e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig che da più di vent’anni le posa personalmente. […]
Speriamo che “inciampare” ogni tanto in una Stolperstein possa sollecitare chi passerà di qua a ricordare chi ha dato la vita perché questo “Risorgimento nazionale” potesse avvenire. Il fatto che sia collocata sulla soglia che varchiamo ogni giorno per entrare a scuola costituirà anche, per noi e per i giovani di domani, un quotidiano invito a riflettere sul valore della memoria come strumento di crescita civile di una comunità: una memoria che sia soprattutto conoscenza, che sia comprensione del passato attraverso lo studio della storia. testo letto 25 aprile 2019 |
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2018 | Oggi ricordiamo il 73° anniversario della Liberazione; il 1° gennaio abbiamo invece ricordato il 70° anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione: due date inscindibili perché la sconfitta, anche in Italia, del totalitarismo nazifascista ha costituito la premessa necessaria dell’affermazione dei valori e dei principi che stanno a fondamento della nostra Carta costituzionale e che hanno delineato anche per noi e per chi verrà dopo di noi lo “spazio comune”inclusivo di diritti e di garanzie che qualificano un ordinamento democratico.
testo letto 25 aprile 2018 |
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2017 | La storia va anche raccontata e tramandata di generazione in generazione: questo è un obbligo, un impegno etico e civile che spesso i protagonisti e i testimoni della Resistenza (ma anche della deportazione) hanno assunto nei confronti dei giovani, in particolare degli studenti per aiutarli a capire eventi a cui non hanno assistito e che oggi ci sembrano molto lontani.
Queste voci, per ovvie ragioni anagrafiche, stanno diventando sempre meno numerose. […] E’ questa lezione di piena responsabilità dell’individuo, di autonomia del cittadino contro l’indifferenza e gli accomodamenti della rinuncia, il messaggio e la lezione lucidissima di Luchino e di Jacopo che, oltre settant’anni fa, compirono una scelta di cui ciascuno portava su se stesso tutta intera la responsabilità: una scelta di libertà testo letto 25 aprile 2017 |
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2016 | Nell’esempio di quelle migliaia di giovani che, pur nati durante il fascismo, seppero compiere una difficile e impegnativa scelta di libertà, possiamo, noi giovani di oggi, trovare le ragioni per continuare ad essere orgogliosi della Resistenza: perché è stata una rivoluzione morale che ha insegnato a disobbedire, a pensare, a scegliere, a impegnarsi mettendo anche a rischio la propria vita; perché ha spianato la strada alla formazione della Repubblica italiana, nata settant’anni fa con il referendum del 2 giugno 1946. La scelta per la Repubblica scaturì infatti direttamente dalle giornate dell’aprile 1945 e il risultato del referendum fu la sanzione istituzionale di un processo dal basso, spontaneo, assolutamente inedito, anche per dimensioni, nella precedente storia dell’Italia unita. Di questa memoria abbiamo bisogno ancora di più oggi che si incrina, di fronte al riemergere di egoismi e nazionalismi, il nuovo spirito europeo che è scaturito da quelle lontane vicende.
testo letto 25 Aprile_2016 |
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2015 | Aveva poco più di 18 anni. Le statistiche ci dicono che il 75% dei partigiani erano giovani intorno ai vent’anni: il senso e il valore della loro difficile scelta è al centro della riflessione di Ferruccio Parri.
“Jacopo tra il 1943-44 rifletté a lungo. Poi si decise, e fu una decisione sua e meditata, non influenzata da esempi e da amicizie. Nel ragazzo vi era la stoffa del’uomo che vuol essere chiaro con se stesso. Molti fecero come lui, a Milano ed in tutta l’Italia combattente. testo letto 25 aprile 2015 |
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2014 | La storia della nostra scuola è stata, infatti, profondamente segnata dalla storia ben più grande della Resistenza proprio perché Jacopo Dentici ne fu uno dei protagonisti. Aveva 17 anni quando, conclusi qui gli studi classici, si iscrisse alla Facoltà di fisica a Milano, pur coltivando la passione per la poesia. […]
Il suo destino, per noi eroico, era per Jacopo un gesto compiuto non per la gloria personale, ma in nome della legge morale che, come lui stesso afferma, “va portata nel mondo e nella società, va attuata come sacrificio perché serva da esempio”. Un esempio che noi, studenti spesso troppo distratti, dobbiamo sempre tenere a mente, non solo il 25 aprile. testo letto AZZURRO APRILE_25 aprile 2014 |