Dino Provenzal: biografia
Per una presentazione della figura di Dino Provenzal più ampia e corredata di documenti si può consultare il PPT Dino Provenzal e le leggi razziali, 1938-1945 realizzato per la Giornata della memoria 2012 |
1877 Dino Provenzal nasce a Livorno il 27 dicembre 1877, da Aristide e da Emilia Carpi, secondo di cinque figli; nasce in una famiglia di origine ebraica, ma in casa la religione non è praticata: del padre non ricorda se fosse credente; la madre aveva una fede forte, ma generica, non legata a una confessione particolare
1886 perde il padre e, a soli otto anni e mezzo, si iscrive alla prima ginnasiale a Livorno, poi frequenta il Liceo dove ha come insegnante di Italiano e Latino Giovanni Pascoli
1894 si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, che frequenta spostandosi quotidianamente da Livorno; il percorso di studi si conclude con la discussione della tesi I riformatori della bella letteratura italiana, lavoro di ricerca che sarà pubblicato dall’editore Cappelli nel 1900
1894-1899 in attesa di un nuovo concorso per l’accesso all’insegnamento, si iscrive all’Istituto di Studi Superiori pratici e di perfezionamento di Firenze; conseguito il diploma, riceve la proposta di insegnamento in una classe aggiunta di italiano e in una classe di storia nella Scuola tecnica a Verona dove rimane come supplente per quattro anni
1900-1907 partecipa a un concorso per l’incarico di sottobibliotecario delle biblioteche governative: secondo classificato, è chiamato a Torino, presso la Biblioteca Nazionale dove resta per meno di un anno; quando si riaprono le assunzioni alle cattedre delle scuole tecniche partecipa al concorso per l’insegnamento, risulta quarto in graduatoria e sceglie, tra le sedi disponibili, la destinazione di Finale Emilia. Dopo pochi mesi di permanenza nella Scuola tecnica di Finale, decide di partecipare a un concorso (appena bandito) per il posto di insegnante di italiano nelle Scuole normali. Si colloca secondo in graduatoria ed è quindi chiamato a Urbino, poi trasferito a Velletri e a Perugia
1906 mentre insegna a Velletri sposa Lavinia Barteletti (cattolica)
1907 nasce la figlia Emilia
1908 il terremoto calabro-siculo del 28 dicembre lo coglie docente a Messina. La moglie e la figlia vengono estratte, ferite ma salve, dalle macerie della casa. Provenzal, profondamente scosso da quella terribile esperienza, la descrive in un’ampia relazione che suscita l’ammirazione di molti intellettuali. Termina l’anno scolastico 1908-1909 a Firenze
1909-1914 insegna a Napoli dove nascono i figli Nella (1909) e Alessandro (1912)
1909 il direttore del Corriere dei Piccoli, Silvio Filippi Spaventa, gli propone di scrivere una rubrica di fiabe e racconti; la rubrica viene ospitata dal giornale sino al 1926
1914 diventa preside della Scuola Normale maschile di Catanzaro, dopo essere stato giudicato idoneo dal Ministero; trasferito in seguito a Teramo, vi rimane quattro anni
1916 pubblica Il manuale del perfetto professore, opera che riscuote un notevole successo e verrà ristampata fino alla quinta edizione
1919-1925 trasferimento a Siena che costituisce un rientro nella terra natale e un avvicinamento alla cara Livorno
1919 prende avvio la collaborazione con Il Giornalino della Domenica, fondato da Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli) che lo invita a tenere una rubrica fissa sul giornale, creando un nuovo personaggio, un ragazzo che sappia esprimersi sul mondo usando l’ironia pungente di cui lo scrittore è maestro
1925-1930 temendo per la sua incolumità a causa delle gravi agitazioni legate al delitto Matteotti, chiede di essere trasferito. Vorrebbe, del resto, vivere con la famiglia in una città in cui sua figlia Emilia, ormai vicina a terminare il liceo, possa frequentare una Facoltà di Lettere. Ottiene, tuttavia, la sede di Sondrio, città più isolata di Siena. La relativa vicinanza di Milano gli permette di allargare amicizie e conoscenze
1926 si converte al cristianesimo, nel 1927 compie un pellegrinaggio in Terrasanta
1930 la richiesta di trasferimento in una sede più vicina a Milano viene accolta dal Ministero: arriva l’incarico di presidenza del Liceo Ginnasio “Severino Grattoni” di Voghera: è la quattordicesima e ultima tappa della sua carriera di insegnante e di preside
1938 in ottobre viene estromesso dalla scuola in quanto ebreo e le sue opere vengono bandite; i figli vengono riconosciuti appartenenti alla “razza ariana” in quanto figli di genitori di nazionalità italiana, madre di “razza ariana” e padre di “razza ebraica”, ma convertitosi alla religione cattolica
1938-1945 pur vivendo un periodo di estrema difficoltà, Provenzal sopravvive anche durante gli anni della guerra: nell’estate del 1943 si allontana da Voghera, rifugiandosi prima a Pianosinatico, sull’Appennino tosco-emiliano, dove ha un’abitazione, poi a Firenze, presso i familiari; in questi anni, perché non si conosca la sua effettiva residenza, gli amici comunicano con lui facendogli pervenire la corrispondenza presso la CivicaBiblioteca Ricottiana di Voghera o presso le case editrici e le redazioni di giornali e riviste letterarie che, con diversi pseudonimi, seguitano a pubblicare i suoi scritti.
Il fratello Federico finisce invece ad Auschwitz, dopo un periodo di detenzione a Fossoli: muore il 23 maggio del 1944, giorno stesso dell’arrivo al campo di sterminio tedesco del convoglio su cui era stato caricato.
1945-1948 dopo il 25 aprile viene reintegrato nelle sue funzioni di preside, incarico che ricopre fino al pensionamento nel 1948
1948-1972 collabora con molti giornali e si dedica completamente alla sua attività di scrittore e letterato
1972 muore a Voghera l’11 aprile
La sua città adottiva gli intitolerà nel 1976 la piazzetta davanti alla chiesa di San Rocco e, nel 1983, la scuola elementare del rione Pombio. |
L’Archivio storico cittadino conserva un ricco Fondo Provenzal, donato dallo studioso alla sua città d’adozione, nel quale sono raccolte centinaia di lettere dei maggiori intellettuali della sua epoca con i quali ha intessuto rapporti di lavoro e di amicizia nel corso della sua vita.
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